Si narra che nel 451 d.C., l’imperatore romano Valentiniano III, per paura che Roma fosse nuovamente saccheggiata dai barbari e precisamente dagli Unni di Attila (nel 410 d.C. furono i Goti di Alarico), dispose che il tesoro reale venisse nascosto nella vicina Samnium in Aprutium (Abruzzo) e precisamente nei pressi del Morrone e della Majella.
Il tesoro venne sotterrato su un piccolo colle, allora chiamato monte Palayus e ribattezzato in seguito monte Pajo. Successivamente l’imperatore Valentiniano III fece giustiziare tutti quelli che conoscevano l’ubicazione del tesoro, compreso diversi legionari e molti schiavi di origine sannita. Ma nel 455 d.C. anche l’imperatore morì, portandosi il segreto nella tomba.
Per la cronaca Attila fu sconfitto nella battaglia di Chalony (Gallia, 20 giugno 451 d.C.), dal generale romano Ezio, con l’aiuto di altri barbari, tra cui i Visigoti.
La leggenda racconta che i primi insediamenti nella “valle delle castagne”, l’attuale “valle dell’Orta”, nacquero per opera di alcuni schiavi di origine sannita nel 456 d.C. I quali, dopo la morte di Valentiniano III, erano fuggiti da Roma e seguendo l’indicazione di uno schiavo di nome Robertus erano arrivati nella “valle dell’Orta”. Qui rimasero talmente affascinati dal paesaggio e dalla maestosità della “Majella”, da rimanere per sempre in quel luogo.
Le prime costruzioni comparvero su una piccola collina ai piedi del “Morrone”, a cui i nuovi arrivati diedero il nome di “Monte Pajo”. Altri insediamenti vennero costruiti su altre piccole colline, che presero il nome di “colle della Felce”, “fonte Ferturero”, “colle Bianco”, “Palumbala” e “colle S. Martino”…….